Libri per l’infanzia in pillole: “Il mio primo pop-up – Uova” di Mel Matthews

Quando i miei figli erano piccoli (o almeno più piccoli), spesso sul blog recensivo volumi per l’infanzia pubblicati dalla casa editrice Edotoriale Scienza, che mi è sempre parsa particolarmente interessante e curata nell’ambito scientifico, sia in senso più stretto che in un’ottica allargata. Con piacere torno oggi a parlare di due libriccini che ho sfogliato rimanendone piacevolmente stupita nel corso della mia ultima visita in libreria.

Mi riferisco a “Il mio primo pop-up – Uova” e “Il mio primo pop-up – Cuccioli“, della collana Bellodasapere. In entrambi i casi parliamo di dodici pagine (non molte quindi) destinate ad un pubblico davvero di piccolissimi, visto che sul sito della casa editrice si parla di età dai 12 mesi in su e tendenzialmente non posso che dirmi d’accordo con questa catalogazione,

Come è facile attendersi da questo tipo di volumi, che devono resistere agli assalti di manine infantili ancora non abituate alla fragilità della carta, le pagine sono realizzate in uno spesso cartonato dai bordi stondati con dimensioni quadrate di poco inferiori ai 20 cm di lato.

Che cosa caratterizza in maniera più netta i due titoli firmati da Mel Matthews? La scelta di far scoprire ai bimbi il mondo animale attraverso il loro equivalente – uova che si schiudono e cuccioli – calati ciascuno nel proprio habitat e circondati dalla mamma nel caso delle uova, dall’intera famiglia nel caso dei cuccioli. 

In questi libri un testo dalla struttura ripetitiva (c’è un un uovo in un certo luogo, oppure una famiglia di animali anch’essa localizzata in un bioma o ambiente caratteristico) accompagna verso l’incontro con un protagonista che – soprattutto nel caso delle uova – non è subito svelato né prevedibile.

 

Il testo infatti non rivela immediatamente chi sbucherà dall’uovo o a chi sarà dedicato lo spazio esposto sollevando l’aletta nel caso delle famiglie di canguro, orango, leone, pinguino e balena. Certo, dalle immagini si può intuire molto, ma la sorpresa è a mio parere assicurata dal fatto che in ciascun volume l’elemento pop-up si dispiega aprendo appunto un’aletta grande quanto la pagina stessa.

Ma la sorpresa non sta secondo me tanto nel sollevare l’aletta, quanto nella scelta degli animali mostrati, che soprattutto per le uova si discosta fortemente dal banale accostamento istintivo con la gallina. L’autore infatti ha accompagnato al pulcino immerso nel suo nido di paglia altri animali che raramente i bambini collegano alla nascita da un uovo: targaruga, girini, bruco e persino l’esotico ornitorinco.

Le immagini, accattivanti e caratterizzate da un tratto pulito e deciso, non si discostano mai dal realismo (per quanto non fotografico) e la vivacità degli animali – resi simpatici dai musetti dominati sempre da grandi occhi intelligenti – campeggia sugli sfondi ricchi di colore e di qualche dettaglio che nelle succesive letture potrà diventare lo spunto per arricchire la recitazione a voce alta con particolari descrittivi sull’habitat rappresentato.


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