La collana “Il mio pianeta” di Editoriale Scienza: “Acqua” e “Vento” di Isabel Thomas e Pau Morgan – Presentazione

Certo nella vita ci sono cose più importanti dei libri a cui pensare, questioni più serie o magari anche solo più urgenti, ma confesso che quando due sere fa ho aperto il pacco recapitatomi dal corriere e ho tenuto fra le mani i volumi oggetto di questo post mi sono sentita un po’ più serena e davvero molto felice di ciò che avevo davanti, perché per l’ennesima volta Editoriale Scienza mi permette di condividere coi miei figli dei momenti di lettura, gioco e apprendimento nello stile che più amo – imparare divertendosi.

Il volume dedicato all’acqua …

Oggetto del post di oggi sono i due volumi finora pubblicati per la nuova collana promossa nel febbraio 2017 da questa casa editrice triestina sotto il cappello “Il mio pianeta” con l’intento, a mio parere perfettamente realizzato, di stimolare i bambini a indagare i fenomeni naturali a tutto tondo, passando dalla storia e la mitologia all’osservazione diretta, dall’approccio scientifico agli esperimenti da realizzare con materiali semplici che tipicamente si hanno già in casa. Essendo entrambi appartenenti alla medesima serie, i volumi hanno identico formato: poco più di 60 pagine, formato di 19 x 24,5 cm, copertina che pur senza essere rigida nel senso stretto del termine è realizzata con un cartoncino spesso e un po’ goffrato (forse riciclato?) che al tatto risulta piacevolmente insolito rispetto alle tipiche sovraccoperte lucide e patinate.

Ma al di là del primo impatto, che nel caso mio e dei miei figli è stato comunque più che positivo, quello che secondo me cattura davvero in questi libri è il modo in cui l’approccio multidisciplinare scelto dall’autrice, Isabel Thomas, riesce davvero a catturare l’attenzione dei bambini e stimolare la loro curiosità. Come efficacemente segnalato dal vivace indice ricco di disegni e ben suddiviso per argomenti, presente all’inizio di ciascun volume, “Acqua” e “Vento” si propongono di esplorare la realtà spaziando dalla geografia alla storia, dalle leggende alla scienza, talvolta con un taglio più didattico e generale, in altre pagine focalizzandosi su dettagli molto specifici o insoliti. Insomma, quali che siano le preferenze di un bambino è praticamente certo che in questi libri troverà nozioni che non conosceva esposte con linguaggio chiaro, preciso, sempre calato nella quotidianità.

… e quello incentrato sul vento

Pur nelle specifiche peculiarità che ovviamente caratterizzano il singolo titolo, differenziando “Acqua” da “Vento“, si registra un progetto comune portato avanti con coerenza per dare uniformità alla collana: le prime pagine (aperte sempre da un paio di poesie o filastrocche molto orecchiabili) sono seguite da una spiegazione del fenomeno preso in esame, dipanata su più pagine in relazione ad aspetti specifici che aiutino anche i più piccoli ad entrare nel vivo dell’argomento, obiettivo raggiunto anche grazie alla presenza fin da subito di alcune attività pratiche come la costruzione dei serpenti rotanti, di una manica a vento, di un iceberg.

A questa prima sezione quasi introduttiva, ne seguono quindi altre più specifiche che si concludono con un’esaustiva panoramica sulla natura (o meglio su “L’acqua e la natura” piuttosto che “Il vento e la natura“) e su un ulteriore approfondimento ad ampio respiro che spazia addirittura nello spazio per parlare di acqua e vento al di fuori del pianeta terra. Tutte queste diverse sezioni come già quella iniziale alternano con ritmo ben dosato le pagine etichettate come “osserva” (nelle quali al bambino vengono spiegati dei concetti chiedendogli spesso di ragionare sui medesimi in rapporto a quella che è la sua quotidianità), “sperimenta” (dove sono illustrati passo passo esperimenti facili e non pericolosi, evidenziando quali regole fisiche o quali aspetti di acqua e vento ciascun esperimento permette di capire meglio), “crea” (dove il bambino viene chiamato a lavorare in prima persona per costruire oggetti come aquiloni, girandole, pluviometri ed anemometri, ricreare uno stagno e così via).

Indici dei due volumi: a sinistra quello dell’acqua, a destra quello del vento

Il risultato è un libro (o meglio due, se si considerano i due volumi attualmente pubblicati) nel quale il bambino è davvero protagonista perché gli viene chiesto di porsi di fronte ai fenomeni naturali in maniera propositiva, cercando di capirli e di sviscerarne la meraviglia e la complessità. Senza contare che le numerose attività proposte rendono l’apprendimento molto più facile e sempre divertente, ribadendo i concetti più importanti attraverso la sperimentazione diretta e un’osservazione attenta e consapevole. E se qualche termine o concetto rimane un po’ oscuro, nelle ultime pagine un indice analitico ed un glossario aiuteranno i bambini – soli o con un adulto – a togliersi gli ultimi dubbi.

Un altro aspetto sicuramente vincente di questa collana risiede a mio parere nel linguaggio usato e nel grado di approfondimento dato alle varie schede (sempre circoscritte ad una coppia di pagine in modo che la lettura di un singolo tema non occupi troppo tempo): da un lato la precisione scientifica è indiscutibile, dall’altro essa è ben calibrata per non diventare mai poco comprensibile ai bambini. Mi è piaciuto molto anche il fatto che a nozioni molto precise fisicamente siano state affiancate informazioni più discorsive ed addirittura antichi miti (degli aborigeni australiani piuttosto che degli indiani d’America), proprio per evidenziare che la conoscenza migliore è quella a tutto tondo.

Un esempio di pagine della sezione “osserva”: per l’acqua si racconta una leggenda australiana, per il vento si evidenzia l’importanza che ebbe nei secoli passati come forza propulsiva per le imbarcazioni.

Le illustrazioni, opera di Pau Morgan, non hanno quella che si potrebbe definire precisione fotografica ma rispecchiano lo stile del testo, accattivante con il giusto grado di tecnicismi. Senza sovraccaricarsi di dettagli, si focalizzano sul punto cruciale di una certa scena e mantengono sempre, grazie al tratto fluido e tondeggiante oltre che ai colori vivaci, una impostazione piena di allegria. Quasi come se fossero disegni che anche un bambino potrebbe realizzare, solo un pochino più curati e meglio proporzionati.

Senza contare che ho apprezzato enormemente quello che molti potrebbero considerare un semplice dettaglio secondario: quando vengono ritratti i bambini (che osservano, sperimentano o creano) l’illustratore ha alternato sempre maschietti e femminucce. Banale forse soffermarsi ad evidenziarlo, ma avendo constatato con altre pubblicazioni che l’approccio scientifico sembra ancora considerato troppo spesso una faccenda da maschi (mentre alle bimbe si riservano storie un po’ zuccherose di fanciulle in pericolo e principi azzurri), mi è piaciuto il modo indiretto con cui invece la collana “Il mio pianeta” sottolinea che si può parlare di ruote idrauliche e automobili a vela sia ai maschi che alle femmine.

Ecco un esempio di ciò che intendo parlando di parità dei sessi: i detective dell’acqua sono sia maschi che femmine!

La mia esperienza: ho aperto il pacco contenente i due libri insieme ai miei figli e subito entrambi hanno voluto iniziare a leggere “Acqua“, con il maggiore che commentava le nozioni già imparate a scuola ed entusiasticamente si focalizzava su particolari che invece non aveva preso in considerazione in precedenza (come le tracce da analizzare per essere sicuri che esista il vapore acqueo o il fatto che il sale renda l’acqua un po’ diversa).

Età per cui lo suggerisco: lettura dai 6 anni – lettura autonoma dagli 8 anni

Valutazione: acquisto assolutamente consigliato! 03-reading-a-book

 

Per maggiori approfondimenti rimando al sito della casa editrice Editoriale Scienza,
che permette anche un assaggino virtuale dei due titoli:

http://www.editorialescienza.it/it/libro/il-mio-pianeta—acqua.htm

http://www.editorialescienza.it/it/libro/il-mio-pianeta—vento.htm

 

Questo post partecipa all’iniziativa “Venerdì del libro” proposta da homemademamma.


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